CANDIDA HÖFER

Bologna Series

26 ottobre 2007 – 13 gennaio 2008

a cura di Ludovico Pratesi

L’ esposizione riunisce cinque immagini di grande formato che la fotografa tedesca ha realizzato nel 2006 nella città di Bologna. Nel capoluogo emiliano, l’attenzione di Candida Höfer si è rivolta ai luoghi legati alla vita culturale di Bologna – scelta in quanto sede della più antica università d’Europa – che sono stati fotografati deserti e illuminati dalla luce naturale del giorno. In particolare, a Pesaro, sono esposte le immagini del Teatro Comunale, del Teatrino Anatomico e del piccolo teatrino di Villa Mazzacurati. “Ognuno di questi spazi – dichiara Candida Höfer – possiede la propria memoria personale”. Attraverso le sue particolari inquadrature, questi luoghi acquisiscono un’anima propria e una dimensione metafisica, che si svincola da quella istituzionale del soggetto. Proprio come è successo per il Louvre, fotografato in occasione della mostra Candida Höfer Louvre – conclusa lo scorso gennaio nella sala della Maquette del museo francese.

Candida Höfer indaga con stile documentario luoghi di incontro e di riunione in condizione di totale assenza dell’uomo. Per quanto forme e strutture esaminate si somiglino, nessun luogo è però mai uguale all’altro. Il piacere dell’archiviare ambienti e situazioni crea infatti una nuova organizzazione dello spazio che si dimostra sempre variegata nei raffinati scatti fotografici dell’artista. I suoi lavori non vogliono mostrare la realtà oggettiva ma situazioni, superfici, atmosfere e oscillano tra l’inventario e la rappresentazione, tra il concetto e l’utilizzo pratico. Nonostante le immagini siano fondate su vuoti assoluti e luminosi, il grande protagonista dell’opera di Candida Höfer rimane però sempre l’uomo, come abitante e artefice primo di spazi, ambienti e interni che rivelano indizi della sua presenza e della sua essenza, del suo vivere sociale e anche politico.