a cura di Roberta Ridolfi
SPAZIO BIANCO
via Zongo 45, Pesaro
04/11- 26/11 – 2023
Inaugurazione: sabato 4 novembre 2023 ore 18:00
Lo spazio bianco della Fondazione Pescheria inaugura la personale di Luca Piovaccari (Cesena 1965), artista attivo nel panorama artistico contemporaneo già dalla metà degli Ottanta con esposizioni nei più importanti spazi pubblici e privati d’Italia.
Per lo spazio bianco, Piovaccari ha progettato e realizzato un ciclo di immagini che incarno una sorta di resistenza al vuoto circostante che caratterizza il vivere nel nostro tempo, un vuoto causato dalla catastrofe climatica, dalle guerre che martirizzano il mondo e dall’assuefazione al ruolo di semplici spettatori al cospetto di tutto questo. Le immagini della mostra indagano i piccoli particolari della vita reale, quegli elementi che di norma nessuno nota ma che costituiscono la realtà del paesaggio. Sul lavoro di Piovaccari, la curatrice della mostra Roberta Ridolfi scrive: “L’immagine, come si sa, è selettiva, nel senso che seleziona solo una porzione di realtà, quella voluta dall’artista.
E’ quindi questo il punto di partenza della ricerca estetica di Piovaccari, conferire forza al particolare per trasformalo in simbolo “resistente”, in frammento di umanità capace ancora di reagire alla desolazione del dolore. Piovaccari, ha sempre lavorato sulla scomposizione tecnica dell’immagine fotografica, che alla fine ricostruiva una visione, delle tante possibilità che offre la realtà, attraverso il riassemblaggio. Quello che offre questa mostra è un punto di vista insolito da cui fissare in immagine il paesaggio, osservando di nascosto i particolari e cogliendo, laddove possibile il respiro della terra”.
In mostra al piano terra sono allestiti una serie opere dedicate ai paesaggi che indagano una natura frammentata e contaminata dall’antropizzazione dell’uomo, mentre al piano interrato sono presenti opere dedicate a una visione più intima ed introspettiva sul tema della natura, si tratta di immagini mimetiche e sovrapposte con elementi naturali. Presenti in mostra anche immagini analogiche su pellicola ottenute a contatto da negativi.