VIS A VIS

Collezioni si incontrano

15 luglio – 27 agosto 2006

a cura di Walter Guadagnini e Ludovico Pratesi

La storia del collezionismo d’impresa insegna infatti che diverse sono le ragioni che portano alla nascita e alla costituzione di una collezione d’arte contemporanea, riassumibili per brevità nei termini dell’investimento patrimoniale, della comunicazione esterna – intesa nelle sue varie declinazioni di riconoscibilità e prestigio sociale, di ciò che con termine onnicomprensivo si usa definire come “immagine” – e della condivisione, interna ed esterna, di una serie di valori di cui l’oggetto artistico può essere portatore. Il progetto Unicredit si inserisce in questa terza ipotesi, secondo un modello ampiamente presente in altre realtà del mondo occidentale, ma che è sostanzialmente inedito in Italia, e si propone dunque come caso esemplare, con tutte le responsabilità (e anche i rischi) che questo comporta. La collezione di arte contemporanea di Unicredit parte dunque da un principio di ordine relazionale e si integra all’interno di una strategia più vasta, che coinvolge tutti gli attori del sistema artistico nazionale, nessuno escluso: le istituzioni, il mercato, il pubblico e, last but not least, coloro che ancora, fino a prova contraria , sono i motori primi del sistema, vale a dire gli artisti. Immaginare in tale contesto e su tali premesse una collezione ha significato dunque, primariamente, valutare che cosa fosse già sul terreno e che cosa mancasse, gli elementi di forza e gli elementi di debolezza del sistema; secondariamente, ha significato